Cala l’export, bene solo i marmi grezzi

Dati negativi per il secondo anno consecutivo, male metalmeccanica e lapideo lavorato

Provincia (MS) – I dati Istat provvisori, riferiti al consuntivo annuale 2017, attestano un valore delle esportazioni della provincia di Massa-Carrara pari a 1.706 milioni di euro, in calo rispetto al 2016, un -8,7%.

Questa diminuzione segue quella dell’anno precedente, quando, nel raffronto con il 2015, si era a sua volta registrata una perdita nell’ordine del -10,1%. In valore assoluto, nell’ultimo anno, le esportazioni di beni e servizi da parte delle aziende apuane hanno perso circa 163 milioni di euro che diventano 354 nell’ultimo biennio.

Si confermano purtroppo le preoccupazioni che avevamo manifestato a conclusione dell’anno precedente quando sottolineavamo che l’andamento complessivo dell’interscambio commerciale aveva chiaramente mostrato una tendenza al peggioramento, nonostante si fosse rimarcato che il risultato era stato influenzato dalla cadenza temporale di alcune registrazioni contabili di prodotti in uscita, in specifico di grandi commesse.

La tendenza generale evidenziata per il 2016 è stata quindi confermata dai risultati del 2017, e viene ulteriormente aggravata se prendiamo in considerazione le tendenze che, nello stesso arco di tempo, hanno ottenuto la regione Toscana, cresciuta del +4,2%, e l’Italia, in aumento addirittura del +7,4%.

La consueta disaggregazione per attività economica presuppone una particolare attenzione per i comparti produttivi più significativi per l’economia apuana, dai quali dipendono in gran parte le dinamiche delle esportazioni: si tratta del macrosettore lapideo e di quello della metalmeccanica che assieme rappresentano la quota più rilevante, quasi l’83%, del totale dei prodotti in uscita.

Per quanto riguarda la metalmeccanica, ovvero macchinari e apparecchiature meccaniche, mettiamo in evidenza che il comparto delle macchine di impiego generale, riguardanti la fabbricazione di turbine, pompe, accessori ed altro, attività riconducibile principalmente ad una sola impresa, la Nuova Pignone, si è registrata una variazione negativa nell’ordine di 146 milioni di euro (-18,6%), che diventano 474 nel biennio.

Variazioni negative anche per l’altra componente di rilievo della meccanica, ovvero per le altre macchine di impiego generale, identificabili con macchine ed apparecchiature per industria chimica, petrolchimica e petrolifera, per le quali si è registrata una decrescita del -19,4%, in valore assoluto 38 milioni di euro. Erano stati positivi i risultati a consuntivo 2016.
Note non soddisfacenti anche per il comparto delle macchine utensili, riconducibili in parte anche alla produzione di macchine lapidee da miniera e cava, con un valore di 32 milioni di export, in calo del -19,9% rispetto all’anno precedente. Una perdita di circa 14 milioni di euro nell’ultimo biennio.

Valori, all’opposto, positivi, più 12 milioni di euro, per un totale di vendite pari a 27 milioni, per le altre macchine per impieghi speciali, anche in questo comparto sono presenti imprese produttrici di macchinari lapidei.

Sottolineiamo che se escludessimo la componente delle Macchine ed apparecchiature, che rappresentano circa il 50% delle vendite locali, si avrebbe una variazione dell’export positiva e pari al +1,9%, in valore assoluto più 16 milioni di euro.

Altre valutazioni devono essere riservate al macrosettore lapideo, in specifico il comparto della pietra da taglio o da costruzione, modellate e finite, in sostanza marmo e granito lavorato, ha registrato per il secondo anno consecutivo valori in diminuzione, per totale venduto di circa 341 milioni di euro, diminuendo de l- 4,6%, in valore assoluto meno 17 milioni di euro, che diventano 27 nel biennio.

Al contrario, dinamica più che favorevole per la restante parte lapidea corrispondente a materiale grezzo, con un valore di 212 milioni di euro di vendite ha ottenuto nel 2017 un incremento del +37%, in valore assoluto 57 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente. Il 53,3% del marmo grezzo è stato esportato verso la Cina che ha aumentato i propri acquisti di 50 milioni, +78% rispetto all’anno precedente, e toccando quota 113 milioni di euro.
Da ricordare pure i buoni risultati ottenuti dai prodotti chimici di base per un +24,4%, un totale di 55 milioni di euro di vendite; stessa tendenza registrata anche dagli altri prodotti chimici, cresciuti del +8,6% arrivando a quasi 76 milioni di vendite.

Valori invece in forte decremento, ma anche in questo caso può dipendere dalla registrazione contabile delle commesse, da parte della componente riferita alle navi e imbarcazioni che dai 56 milioni ottenuti nel 2016 è passata ai 25 del 2017, con una perdita netta di circa 31 milioni di euro in un solo anno.

Ricordiamo infine che alla voce importazioni si registra l’ennesima diminuzione, un valore in calo del -5,6%; con solo 349 milioni di euro di merci importate si tratta del valore più basso degli ultimi decenni.

Il Presidente dell’Ente camerale Dino Sodini ha così commentato: “I dati non sono soddisfacenti, soprattutto perché l’export rappresenta per il nostro territorio una componente importante all’interno del PIL locale. In generale un po’ tutte le componenti settoriali esposte alla concorrenza delle produzioni internazionali hanno subito un calo. Che questo sia indice di una perdita di competitività del nostro sistema, credo che sia prematuro affermarlo, anche se ci troviamo di fronte ad una congiuntura negativa biennale. Deve preoccupare il fatto che la Nuova Pignone abbia subito un anomalo calo, rispetto agli anni precedenti, quando per es. l’export dello stesso settore a Livorno ha invece manifestato un aumento? Il dubbio è legittimo, ma per affermarlo occorrerebbero approfondimenti.

Vista comunque l’enorme importanza che riveste per le aziende locali la vendita all’estero dei propri beni e servizi, abbiamo l’intenzione di aiutare la propensione all’export del nostro tessuto produttivo, incrementando la possibilità di affacciarsi sui mercati soprattutto per le piccole o piccolissime attività e pertanto apriremo, nella sede camerale, uno Sportello per l’internazionalizzazione delle aziende.

Presso lo Sportello, le imprese potranno ottenere informazioni, assistenza ed un primo orientamento: su Paesi e mercati, settori economici, normative internazionali, analisi sulla propensione all’export, trend di mercato. Si prevede inoltre, avvalendosi della collaborazione di professionisti esterni, di fornire attività d’informazione specialistica avente ad oggetto: certificazione, procedure doganali, fiscali e assicurative; normative internazionali; costituzione di società all’estero, contrattualistica internazionale; finanziamenti internazionali e comunitari. Ricordo che un primo appuntamento sarà quello del 4 maggio prossimo, quando, alla presenza del Console Generale degli Stati Uniti d’America, Benjamin Wohlauer, e con la testimonianza di imprese che operano già nel mercato statunitense, si affronterà il tema degli Investimenti e startup d’impresa negli Stati Uniti.”

Fonte – voceapuana.com

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